20 Marzo 2023

Sapevate che Milano, la città che oggi conosciamo come “capitale” della moda, del design e della finanza, un tempo è stata effettivamente una capitale? E non certo una qualsiasi! Dovete immaginare Milano capitale dell’Impero Romano! Proprio così, perché quando nel 286 d.C. l’imperatore Diocleziano decise di dividere l’Impero Romano in due settori amministrativi e di affidare la porzione occidentale a Massimiano, quest’ultimo scelse proprio il municipium provinciale di Mediolanum (così lo chiamavano i latini) come sua sede imperiale: allora la città acquisì lo splendore e l’importante ruolo politico-economico che seppe conservare nei secoli successivi, pur fra le alterne vicende della storia.

Ancora oggi, quasi duemila anni più tardi, passeggiando per le vie del capoluogo lombardo possiamo scovare i resti di questo passato glorioso, nascosti tra i grattacieli e sotto i palazzi di uno dei capoluoghi più moderni d’Italia. D’altronde, la vita di Milano come capitale dell’Impero Romano durò più di cento anni, lungo un periodo che vide grandi interventi urbanistici volti ad adeguare la città al suo nuovo ruolo di sede imperiale, dalla costruzione di una più ampia cerchia muraria fino alla realizzazione di un circo pensato per corse di cavalli e, più raramente, ludi gladiatori. Ancor oggi passeggiando per Milano s’intravedono qua e là i resti dei monumenti della città romana, che doveva apparire splendida: imponenti mura e porte cittadine, il foro, il palazzo e il mausoleo imperiale, il circo e il teatro, le più antiche basiliche paleocristiane e il gigantesco anfiteatro, già costruito nel I secolo d.C. e probabilmente strutturato, proprio come il Colosseo di Roma, su tre ordini sovrapposti… per accogliere, pensate, oltre 20.000 spettatori!

Per rintracciare le testimonianze di questo glorioso passato, c’è anche un’altra preziosissima risorsa, proprio in centro città: il Civico Museo Archeologico, in corso Magenta 15, racconta i tempi di Milano capitale grazie ad una ricca selezione di opere d’arte e reperti archeologici appartenenti a quel periodo, tra cui anche il ritratto di Massimiano stesso!

Immergersi nell’atmosfere di Milano capitale dell’Impero Romano, fra corso Magenta e la basilica di Sant’Ambrogio

Una visita guidata al Civico Museo Archeologico rappresenta sicuramente un’importante opportunità per conoscere meglio le antiche origini della Milano Romana, non soltanto ammirando da vicino le testimonianze della produzione artistica e monumentale, ma anche scoprendo lo stile di vita dei nostri antenati, approfondito nella sezione intitolata Abitare a Mediolanum.

Al complesso museale di corso Magenta appartiene anche la parte meglio conservata di un edificio molto particolare: il circo, voluto da Massimiano stesso. Parliamo dei carceres, i cancelli dai quali partivano le quadrighe durante gli spettacoli, ben conservatisi perché in epoca medievale furono utilizzati come campanile della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
Le restanti parti del circo che ancora oggi abbiamo la fortuna di poter osservare si trovano in via Circo 9 e in via Vigna: l’edificio originale doveva estendersi per ben 470 metri di lunghezza, da Porta Vercellina ai pressi della Porta Ticinese. Una curiosità? Il circo di Milano era l’unico circo presente in Italia settentrionale oltre a quello di Aquileia, un fatto che permette di comprendere l’importanza acquisita da Milano in tarda età imperiale, quando anche fuori dall’Italia furono poche le città a possedere un proprio circo.

Il circo era connesso ad uno degli edifici più importanti della Milano capitale dell’Impero Romano: il palatium, ovvero il Palazzo Imperiale. Si trattava di una residenza importante non soltanto per la sua funzione, ma anche per le ingenti dimensioni: si pensa che occupasse gran parte del quartiere occidentale della città, tra gli attuali corso Magenta, via santa Maria della Port e via Torino.
Ad oggi parte delle fondamenta degli ambienti di rappresentanza sono ben visibili in via Brisa, grazie agli scavi che le hanno portate alla luce negli anni Cinquanta del secolo scorso.

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Il centro della Milano capitale dell’Impero: il foro

Ma il vero centro politico, commerciale e religioso di ogni città romana era indubbiamente costituito dal suo Foro, la piazza principale, dove avevano sede tutte le istituzioni e le attività più importanti della città: vi si potevano trovare infatti la curia, sede del senato locale, la basilica, dove tra le altre cose si amministrava la giustizia, il Capitolium, tempio dedicato alla triade capitolina, la Zecca, le varie botteghe urbane e i luoghi di ristorazione. Il foro era, insomma, il cuore pulsante della città! Il Foro di Mediolanum si trovava, come la maggior parte dei fori, all’incrocio delle strade principali, fra cardo e decumano, ovvero in corrispondenza dell’area su cui oggi sorgono la Pinacoteca Ambrosiana e la chiesa di San Sepolcro.

Infatti proprio sotto le antiche cantine dell’Ambrosiana alla fine del secolo scorso sono stati riscoperti i resti archeologici più significativi del foro romano: le lastre in pietra di Verona che facevano parte della pavimentazione, alcuni scalini (probabilmente gradini di accesso alle botteghe) e i resti di un canale di scolo per le acque piovane.
Ma queste lastre di pietra di Verona sono osservabili anche in un altro luogo poco distante, tappa immancabile per chi è curioso di scovare tutte le tracce dell’antica Mediolanum nella Milano Sotterranea di oggi: la cripta della Chiesa di San Sepolcro. Al di sotto della chiesa documentata dal 1030 circa, l’affascinante cripta, recentemente restaurata, presenta ancora la pavimentazione originale realizzata con grandi lastre di recupero prese proprio dal vicino foro romano. La millenaria storia di questo luogo, dalle fondamenta tardoantiche alla devozione di San Carlo Borromeo, rivive oggi in un nuovo tour a cura di NEIADE Tour & Events in collaborazione con Dramatrà: un itinerario con incursioni attoriali fatto per ascoltare le voci della Cripta di San Sepolcro nel corso dei secoli!

La Basilica di Sant’Eustorgio: la chiesa dei Re Magi

Ma la Chiesa di San Sepolcro non è l’unica ad affondare le proprie radici nel passato romano… subito dopo l’editto costantiniano del 313 d.C. (emesso proprio a Milano, a sancire la liceità del Cristianesimo fra le religioni ammesse nell’Impero romano) numerose basiliche paleocristiane sorsero in varie parti della città. Oltre a Santa Maria Maggiore e Santa Tecla (“antenate” del Duomo di Milano!), Sant’Ambrogio o San Lorenzo, ci piace ricordare la Basilica di Sant’Eustorgio. Anch’essa vanta origini antichissime, risalenti al periodo in cui Milano era una capitale dell’Impero!
La tradizione vuole che la chiesa sia stata fatta costruire intorno al 344 d.C. dal vescovo di Milano Eustorgio per contenere le reliquie dei re Magi che gli erano state donate dall’imperatore Costante I, figlio di Costantino. La basilica sorgerebbe infatti sul luogo esatto in cui i buoi, che trasportavano le reliquie provenienti da Costantinopoli, sarebbero crollati, esausti dopo il lungo viaggio. Ma quali sono le origini di questa leggenda? È molto probabile che siano motivate da un’iscrizione presente su un anello di marmo che si trovava all’interno della chiesa, che riportava la scritta Sepulcrum Trium Magorum.
Nonostante oggi l’aspetto prevalente nella chiesa sia quello risalente al XII-XIII secolo, le origini tardo-romane della basilica sono testimoniate dalle numerose tracce di una necropoli databile al IV secolo ritrovate al di sotto della navata centrale: molte delle iscrizioni funerarie che vi sono state scoperte sono oggi osservabili all’interno del museo della basilica, che racconta la storia più remota di questo importante luogo di culto della Milano imperiale.

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