Dal 9 Novembre al 12 Marzo entriamo nel magico mondo della mostra Hieronymus Bosch e l’Europa meridionale, esposta a Palazzo Reale a Milano. L’intento della mostra è illustrare temi e ricerche peculiari dell’esperienza artistica di Bosch, in dialogo con i suoi contemporanei: creatore di visioni immaginarie nate dal connubio tra il collezionismo di un tempo e la trasmissione artistica del Rinascimento italiano e spagnolo. Lo stile dell’artista nordico entra in contatto con diversi autori già conosciuti come Tiziano, El Greco e Savoldo: sono i protagonisti di un “anti-Rinascimento” che è interessante scoprire, all’apice del suo periodo storico, accompagnati lungo il ricco percorso espositivo dalle nostre guide storiche dell’arte.
Bosch e l’anti-Rinascimento
Conosciuto come Hieronymus Bosch, Jeroen Anthoniszoon van Aken nasce nel Quattrocento nei Paesi Bassi; conosciamo poco della prima formazione dell’artista, ma possiamo supporre che apprese i rudimenti dell’arte in famiglia, cominciando l’apprendistato a bottega a partire dai suoi tredici anni. L’universo onirico rappresentato nei suoi dipinti – talvolta antistoricamente interpretato in chiave psicoanalitica – racconta le credenze religiose e intellettuali dell’epoca in cui l’artista visse, nel contesto nord europeo. Tali credenze, a differenza di quanto era accaduto con l’Umanesimo italiano, si opponevano alla superiorità dell’intelletto umano, prediligendo risposte e motivazioni di natura irrazionale e fenomenica: una tendenza che era emersa già dal finire del Quattrocento, come dimostrano le prime elaborazioni di Martin Lutero e le opere di Sebastian Brandt ed Erasmo da Rotterdam. Ecco quindi, sulla base di queste premesse, che possiamo comprendere le immagini raffiguranti i temi del vizio, della tentazione, della meditazione e della preghiera, mostri e creature soprannaturali… temi prediletti da Bosch e sorprendentemente vicini alla sensibilità di certa arte del Novecento!
Tour con guida alla mostra di Bosch presso Palazzo Reale a Milano
Sono poche le opere di Bosch che conosciamo e la mostra di Bosch a Milano è l’occasione giusta per scoprirle, grazie anche ai numerosi prestiti internazionali esposti in questa occasione. In Italia sono presenti appena tre opere del pittore olandese, tutte conservate alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dove sono conservati capolavori dei pittori italiani del Cinquecento e del Seicento attivi in Veneto, come Tintoretto, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Giovanni Bellini e Veronese: si tratta del Trittico della martire crocifissa, delle Quattro visioni dell’Aldilà e del Trittico degli eremiti. Il percorso espositivo curato da Bernard Aikema e Fernando Checa, presso Palazzo Reale a Milano, allarga il discorso di Bosch ad altri artisti suoi contemporanei, italiani ed europei.
La visita guidata ci permetterà dunque di addentrarci nell’atmosfera di questo artista enigmatico e innovativo. Non resta dunque che entrare in mostra, accompagnati delle nostre guide abilitate storiche dell’arte, per scoprire una prestigiosa rassegna di capolavori, capace di raccontare – attraverso immagini, rappresentazioni e simboli – la storia di uno degli artisti più discussi del Rinascimento europeo.